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Breve introduzione al costruttivismo post-razionalista.

di Luigi Sardella

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In tale quadro la comunicazione medico-paziente deve svincolarsi dal concetto di comunicazione analogica, nella quale si suppone che quanto affermato è per natura assertivo e denotativo, per arrivare ad intendere la comunicazione come invocazioni di relazioni future. In questo gli autori riprendono il concetto di Bateson che afferma che “con il mio comportamento posso accennare o proporre che voglio amare, odiare, combattere, ecc., ma tocca a voi attribuire alle mie proposte il futuro valore di verità positivo o negativo”. Nella comunicazione umana, e quindi nella relazione fra sistemi aperti, la traduzione analogica del messaggio risulta spesso poco esaustiva: una esemplificazione di ciò si può osservare molto bene nella striscia di Linus riportata qui sotto e tratta sempre dal libro sopra citato.

Fu ancora Bateson (1984) a sostenere che ciò che noi percepiamo sono delle differenze, delle informazioni di differenza, e che ciò che noi vediamo, come cioè interpretiamo le informazioni di senso relative al mondo che ci circonda, é una nostra costruzione: c'é una mappa e un territorio e la mappa non é il territorio. Ciò che riporta Maturana (Maturana e Varela, 1985) sul rapporto tra mondo esterno e mondo interno é, a mio parere, un passo ulteriore nel considerare gli sviluppi della cognizione dell'individuo; egli infatti ritiene che non ci sia differenza tra illusione e percezione, arrivando così a identificare la mappa col territorio; nel dire ciò riesce ad evitare il rischio del solipsismo ingenuo sostenendo che la nostra realtà é costruita in accoppiamento strutturale con gli altri simili e ciò avviene attraverso il linguaggio, nel dominio linguistico.

In sostanza con il post-razionalimo si modifica radicalmente la concezione ed il ruolo dell’osservatore e dell’osservato, questi vengono messi in relazione diadica continua dalla quale è impossibile prescindere, come scrive Varela (1985): "Questa situazione consiste nel fatto che colui che descrive non può uscire dall'unità per considerare i confini e l'ambiente, ma é associato con il funzionamento dell'unità sempre, in quanto elemento che la determina. Tali situazioni, alle quali appartengono molti dei sistemi sociali autonomi, sono caratterizzate da una dinamica in cui la stessa descrizione del sistema rende il sistema differente. Ad ogni stadio, l'osservatore é in rapporto con il sistema attraverso una comprensione, che modifica la sua relazione con il sistema. Questo é, propriamente parlando, il circolo ermeneutico d'interpretazione e azione, sul quale sono basate tutte le faccende umane."