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Il modello evolutivo strutturalista di Vittorio Guidano e Giovanni Liotti

di Alessandra Pace

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Di conseguenza egli può distanziarsi daqueste strutture nel presente e, insieme al terapeuta, valutare la loro eventuale irrazionalità. L’assessment cognitivo e il cambiamento sono interdipendenti. Il cambiamento che ne deriva può essere, come ho già detto, superficiale oppure profondo. Le tecniche cognitivo-comportamentali (1983, 145-60) possono essere usate per modificare le strutture superficiali e per identificare le strutture profonde. Il primo passo consiste nel proporre al paziente degli “esperimenti” in cui possa verificare la verità/falsità delle sue aspettative circa l’ambiente e le conseguenze personali del comportamento problematico o dell’evitamento del comportamento stesso. Spesso, infatti, il comportamento problematico è una strategia per evitare altri comportamenti. Solo quando sono state evidenziate le strutture più superficiali si può passare ad analizzare le strutture profonde a cui esse sono riconducibili. Per mettere in discussione queste strutture il terapeuta può usare delle tecniche basate “sul dibattito logico e sulla sfida (challenge) logica”. Queste tecniche consentono al paziente di liberarsi dalle sue convinzioni erronee circa sé stesso e gli altri. A questo stadio della terapia il paziente è in grado di conoscere la natura episodica di queste convinzioni. Scopre così che non c’è una ragione, ne logica ne psicologica, per considerarle ancora valide. Il paziente è ormai pronto a costruire nuove teorie più adattive. Per far ciò il terapeuta deve creare assieme al paziente dei nuovi esperimenti da realizzare nelle situazioni di vita reale, che lo aiutino a sviluppare queste nuove strutture. La strategia terapeutica prevede (Liotti, 1986, 109-115), nel caso di una cambiamento strutturale, una modificazione che riguarda innanzitutto i modelli rappresentativi della realtà, quindi le convinzioni relative al Sé ed infine dei modelli operativi dell’attaccamento.

1.6 L’evoluzione del modello evolutivo-strutturalista Il modello presentato originariamente da Guidano e Liotti non è rimasto invariato nel corso degli anni. Dal 1985 in poi, entrambi gli autori hanno sviluppato in modo autonomo il modello originario. Guidano ha radicalizzato le posizioni costruttivistiche e si è interessato soprattutto agli studi sul Sé. Liotti si è occupato soprattutto di studiare l’attaccamento e gli altri sistemi comportamentali interpersonali, fondando l’A.R.P.A.S. (Associazione per la Ricerca sulla Psicopatologia dell’Attaccamento e dello Sviluppo).