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Il modello evolutivo strutturalista di Vittorio Guidano e Giovanni Liotti

di Alessandra Pace

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La molteplicità-incoerenza delle rappresentazioni del singolo (1994, 137- 140) caratterizza le personalità multiple. Ciò che le distingue dalle altre persone, anch’esse formate da molti Sè, è che mentre tra i molteplici Sé delle personalità multiple non c’è alcun senso di continuità, le altre personalità presentano “una certa fluidità-continuità nelle transizioni da una organizzazione di esperienza e significati ad un’altra organizzazione”. A partire dalla constatazione che il Sé è relazionale, Liotti giunge anche alla conclusione che non è mai organizzativamente “chiuso” ed autosufficiente. In altre parole, l’individuo isolato è un’astrazione del pensiero. Ciò è dimostrato sia dalla constatazione che il dialogo interno con cui la persona riflette su di sé utilizza un linguaggio derivante dalle interazioni passate, sia dalla constatazione che anche la capacità di autoriflessione dipende dal contesto interpersonale in cui ci si trova. Infatti, nelle persone che non hanno legami stretti con gli altri, si verifica una disintegrazione della coscienza e della capacità di riflessione. Perciò non è plausibile la tesi per cui ciò che dimostra l’indipendenza del Sé è la sua capacità di diventare oggetto a se stesso nella riflessione. Questi elementi indicano anche che la coscienza non è solo relazionale nella sua natura, ma anche nelle sue funzioni. In altre parole, la coscienza non è interpersonale solo perché risulta dall’esplicitazione di un nucleo relazionale, ma anche perché è fortemente condizionata dalle interazioni con le altre persone. Un altro elemento importante della teoria attuale di Liotti (1994, 38-40) è che oltre all’attaccamento esistono altri sistemi comportamentali interpersonali, che divengono operativi in fasi successive dello sviluppo e che concorrono allo sviluppo mentale individuale. Tutti i sistemi comportamentali sono definibili anche come sistemi motivazionali. I sistemi motivazionali interpersonali (1993, 2625-2627) sono caratterizzati da emozioni specifiche, che traggono il loro significato dal sistema motivazionale attivo nel momento in cui esse sono sperimentate. Perciò, le emozioni interpersonali hanno un valore informativo biologico e specifico Se la persona non riconosce il significato corretto dell’emozione, ciò indica che il controllo di quel sistema motivazionale è stato assunto da uno schema cognitivo disadattivo. Dato che i sistemi motivazionali tendono a sintonizzarsi, l’emozione che una persona prova è spesso una risposta all’emozione provata e manifestata da un’altra persona (1996, 36). Questa è una prova ulteriore che l’autonomia individuale non è totale.