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Il modello evolutivo strutturalista di Vittorio Guidano e Giovanni Liotti

di Alessandra Pace

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1.6.3 I punti di contatto e le differenze tra Guidano e Liotti Tra i due autori è ancora presente una base comune. Fondamentalmente le concezioni che essi attualmente condividono sono: •?l’uomo costruisce attivamente la sua conoscenza; •?la conoscenza di sé segue le leggi dello sviluppo cognitivo; •?la conoscenza implica l’emozione, che rende l’esperienza personale; •?la conoscenza di sé si esprime continuamente in un contesto interpersonale; •?la conoscenza di sé è organizzata come un programma di ricerca secondo il modello di Lakatos; •?le rappresentazioni di sé e della realtà che il bambino costruisce nella primissima infanzia sono il fondamento dei successivi sviluppi conoscitivi; •?le rappresentazioni interne dell’attaccamento formatesi nei primi due anni di vita costituiscono le fondamenta del nucleo metafisico; •?il Sé non è primordiale, ma emerge dalle interazioni; •?la rappresentazione di sé-con-l’altro che ne deriva è perciò “inconfutabile” e, se viene confutata, si modifica l’identità personale; •?le rappresentazioni interne dell’attaccamento coordinano tutte le possibili ipotesi che il bambino andrà costruendo circa sé e egli altri, durante le interazioni con essi; •?le disfunzioni cognitive sono legate ai processi di attaccamento; •?la costruzione di organizzazioni cognitive disfunzionali è riconducibile ad esperienze abnormi di attaccamento; •?la patologia emerge per la perdita di sinergia tra il livello tacito ed il livello esplicito; •?i processi emozionali sono più forti di quelli razionali e non sono responsabili delle disfunzioni psicologiche, bensì sono l’espressione dei processi di organizzazione e di sviluppo di un Sé complesso; •?le esperienze emozionali sono fondamentali sia nella conoscenza che nella terapia; •?nella terapia è importante conoscere la storia individuale, per analizzare le linee di sviluppo dell’organizzazione conoscitiva; •?un elemento importante della terapia è la ricostruzione dei pattern distorti dell’attaccamento infantile; •?la terapia dovrebbe basarsi su processi di tipo cooperativo; •?la terapia non è un momento pedagogico, dove per momento pedagogico si intende una sorta di indottrinamento.