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Il costruttivismo e le sue radici

di Ernst von Glasersfeld

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Poco dopo l'inizio della sua Scienza Nuova, Vico spiega che la mente umana giudica le cose lontane ed inaccessibili tramite ciò che le e familiare e vicino (1). La frase vichiana si riferiva alle grandi distanze nella storia, distanze di secoli e millenni. La psicologia cognitiva contemporanea, ignara di Vico, ri-inventa quell'idea, denominandola "assimilazione", e ne fa un principio universale, applicabile non solo a ricordi di tempi lontani nella storia delle civiltà, ma a tutto ciò che viene percepito. Anche a ciò che, nella storia dell'individuo, viene ripreso dopo un intervallo di tempo relativamente breve. Secondo questo principio, non si può ricostituire il passato se non attraverso i concetti ed i ragionamenti del presente. Invoco qui questo principio perché non si possa pensare che ciò che racconterò nelle pagine successive abbia qualsiasi pretesa di "obiettività". Dal momento che ho avuto una parte più o meno attiva nella diffusione dell'orientamento costruttivista, di cui tratta questo articolo, mi sembra impossibile dare un resoconto che prescinda dalle esperienze e dal modo di vedere specificamente miei. Fatto questa premessa, parlerò prima di tre rami del pensiero scientifico contemporaneo che condussero pensatori di formazione molto diversa a conclusioni costruttivistiche. Poi tenterò di presentare ciò che per me costituisce il legame fra il costruttivismo radicale e la storia della filosofia occidentale.