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Breve introduzione al costruttivismo post-razionalista.

di Luigi Sardella

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Lo sviluppo della corrente cognitivista nell'ambito terapeutico ha dato origine a due differenti correnti: la prima, quella dei terapeuti cognitivi tradizionali con un'impostazione prevalentemente empirista, che postula un ordine esterno, indipendente e oggettivo. Questa corrente identifica nella ‘razionalità’, intesa come un insieme di norme e assiomi universali, la verità e nella ‘non razionalità’ il falso. La seconda corrente considera la verità come un insieme di processi (un "network") a più livelli irriducibili tra loro. La realtà, in questo caso, passa ad essere pluralista e processuale, é l'osservatore che la rende unica introducendovi il suo ordine: ciò che viene definita realtà é il prodotto dell'interazione tra osservatore e ambiente.

Questo vero e proprio mutamento epistemologico, si riscontra nell'odiernocognitivismo sistemico-processuale (o post-razionalista), al quale va annoverato un meritonon da poco: essere riuscito a restituire all'uomo “psicologico” la sua capacità autoorganizzatrice di costruttore dell’ordine che lo circonda. Questa branca del cognitivismo considera l'individuo come in grado di rappresentarsi l'ambiente e non semplicemente di reagire ad esso. L'individuo diviene così un sistema coerente, in grado di filtrare la realtà, strutturato attraverso costrutti (per questo si parla anche di cognitivismo costruttivista) e sistemi di credenze, che gli permettono di organizzare il proprio comportamento in un contesto pieno di scopi, intenzioni, piani e strategie.

Un altro concetto basilare del costruttivismo riguarda il considerare scopi, piani e sistemi di credenze, nonché sentimenti ed emozioni dell'individuo, come strutture mantenute unicamente attraverso l'interazione sociale. Viene definita la presenza di un feedback ricorsivo che organizza l'attività mentale (e di conseguenza i singoli comportamenti), correlandola al contesto relativo in cui il soggetto si trova a vivere. Nasce in questo modo l'opportunità di considerare il comportamento umano come conseguente e scaturito dall'interdipendenza e dal co-adattamento di reciproche premesse, credenze e scopi alle quali gli individui fanno riferimento nel complesso.

Sicuramente uno dei momenti più importanti per l’evoluzione del pensiero costruttivista, la cui nascita in psicologia si deve a Gorge Kelly e a Jean Piaget, è negli anni ’60-’70, quando a diversi studiosi viene attribuito il merito di aver avvicinato definitivamente la psicologia alle scienze moderne: si tratta dei ricercatori dell'MRI (Mental Reserch Institute) di Palo Alto in California. Questi autori, nel loro libro "La pragmatica della comunicazione" hanno affrontato il problema della comunicazione con l'ausilio della cibernetica, della logica e della teoria dei giochi. Nel capitolo sull’organizzazione dell’interazione umana gli autori descrivono l’interazione umana come un sistema di comunicazione che è caratterizzato dalle proprietà dei sistemi generali.