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Le risorse emotive nella scuola

di Giorgio Blandino

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Quale è l’obbiettivo del vostro libro? L’obbiettivo del libro é di approfondire la conoscenza delle implicazioni psicologiche delle relazioni che si giocano nel mondo della scuola - a fronte di una situazione di cambiamento organizzativo - portando il focus del discorso sul problema della gestione della istituzione e della classe non tanto per illustrare metodologie operative, ma per mostrarne le complesse concomitanti emotive che la attraversano e che vanno riconosciute e gestite, appunto. La tesi che si cerchiamo di dimostrare è che per realizzare una innovazione davvero incisiva, è necessario ripensare (e riprogettare) il modo in cui funziona ed é gestita la scuola, sia per quanto concerne il processo di apprendimento e di insegnamento, sia per quanto riguarda le relazioni all’interno dell’istituzione scolastica, perché è questa la vera conditio sine qua non del cambiamento stesso. Il che comporta, per conseguenza, un nuovo modo di intendere e interpretare il ruolo gestionale e quindi la necessità di costituire e sviluppare una professionalità nuova. In specifico questo nuovo e più complesso - ma anche più ricco - modo di intendere il ruolo gestionale riguarda sia gli insegnanti, in quanto sono, in primo luogo, gestori di quel particolare gruppo di lavoro che è la classe, sia i Dirigenti scolastici. Come nasce l’idea di scrivere questo saggio? Questo libro costituisce una continuazione del nostro precedente saggio La disponibilità ad apprendere (che fu pubblicato sempre dalla RaffaelloCortina nel 1995) e che ha avuto nel mondo della scuola una accoglienza al di là delle nostre aspettative).