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Le risorse emotive nella scuola

di Giorgio Blandino

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Cosa intendete dire quando parlate di concetto di “gestione” intesa come capacità del docente di creare un setting di trasmissione di apprendimento non solo culturale ma anche emotivo ? Cerchiamo di dimostrare che la qualità della Scuola non si misura solo con l'efficienza organizzativa, la disponibilità di risorse economiche, la modernità degli strumenti didattici o delle materie che si insegnano, ma soprattutto dai modelli di relazione che vengono messi in atto dagli insegnanti, dai dirigenti scolastici e dalla istituzione in tutte le sue componenti. Una scuola si dovrebbe valutare come moderna soprattutto quando è caratterizzata da un buon clima interno impostato al rispetto reciproco e al dialogo, all’ascolto e a una collaboratività che non esclude conflitti, ma ha la capacità di riconoscerli ed elaborarli per metterli al servizio dello sviluppo e non delle forze regressive della mente. In una parola, dovremmo incominciare a pensare che la qualità della scuola dipende anche dal fatto che i gruppi che la costituiscono (classi, consigli di classe, commissioni specifiche, corpo insegnante, gruppo dirigente ecc.) siano improntati a modelli di funzionamento democratico, inteso come un sistema di rapporti che promuove la crescita emotiva delle persone e non stia attento solo alle regole esteriori e formali. In questa prospettiva si può perfino affermare - forzando un po’ - che le risorse oggettive possono anche non essere così prioritarie quando esista una situazione psicologica matura in cui le relazioni istituzionali sono improntate allo sforzo di far fronte alle difficoltà piuttosto che a cercare di eluderle illusoriamente mediante sistemi di evasione, di negazione dei problemi o attraverso la confusione. Dunque la buona qualità della scuola è da considerarsi come conseguente,