Home - Articoli su Psicologia e Società

Plasticità cerebrale e funzioni cognitive

di Antonio Godino tratto da Psychofenia – vol. VI, n. 9, 2003

pag. 4 di 12
Il calo di popolazione neuronale, risultante dalla somma di necrosi causate da tali processi degenerativi, non ha comunque un grande peso numerico e produce un minimo effetto funzionale. Si è, infatti, calcolato che anche nelle età più tarde (oltre i 90 anni di vita) il calo fisiologico non arriva a superare il 10-15 % della popolazione neuronale presente alla nascita. Se tale riduzione è graduale e ben distribuita, essa non comporta in alcun modo una riduzione rilevabile di funzionalità del sistema (Salmaso, Caffarra, 1990). Infatti, il sistema nervoso centrale è sovradimensionato in modo molto ampio (in nessun momento è utilizzato contemporaneamente più del 30 % dei neuroni disponibili) e può perfettamente supplire ad un calo neuronale che sia uniformemente distribuito e graduato nell’arco di decenni. Detto in altri termini il SNC è strutturato in modo tale da poter teoricamente funzionare in modo adeguato anche dopo una durata di vita almeno tripla di quella massima accertata attualmente (misurata in 125 anni circa).La struttura che è il supporto delle funzioni mentali (grazie alla quale, come direbbe un dualista, si concretano le attività dell’anima) ha quindi una potenzialità di sussistenza che trascende molto ampiamente i limiti di sopravvivenza dell’organismo. Ben diverso, ovviamente, è il discorso da fare per le conseguenze di eventuali processi di degenerazione e morte cellulare localizzata e rapida, come quelli che sono responsabili delle varie forme demenziali o delle sindromi parkinsoniane. Queste forme patologiche e localizzate di morte cellulare non sono connesse che indirettamente ai processi di invecchiamento, anche se sono statisticamente sempre più probabili col passare del tempo di vita. Le degenerazioni localizzate possono causare l’esclusione funzionale di aree altamente specializzate. Allora, per fare un solo semplice esempio, l’infarto localizzato al giro angolare può causare disturbi altamente specifici della memoria di lavoro che implicano lo sviluppo di una sindrome demenziale. Una particolarità molto interessante delle trasformazioni diacroniche fisiologiche del SNC riguarda lo sviluppo delle connessioni (assoni) fra nucleo cellulare neuronale e gli organi bersaglio.