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Conversazione con Vittorio Guidano

di Alfredo Ruiz

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La presente versione è una traduzione in italiano dell’articolo di Alfredo Ruiz “Conversacion con Vittorio Guidano” reperibile sul sito http://www.inteco.cl/articulos/015/index.htm. Una precedente traduzione in italiano, diversa da questa, è stata pubblicata da Paolo Coluccia sul sito http://digilander.libero.it/paolocoluccia.

In questa conversazione, che ebbe luogo alcune settimane prima della sua dolorosa ed imprevista scomparsa, Vittorio risponde alle mie domande sul senso della nozione di post-razionalismo ed altri significativi temi, come la nozione di auto-organizzazione, l'amore ed il mentalismo: in una maniera tanto profonda ed originale, che come sempre è stata per me un'esperienza unica ed affascinante. La stessa cosa ora desidero condividere con colleghi ed amici attraverso questa pubblicazione.
Ruiz: Vittorio, vorrei chiederti di spiegare ad un pubblico ampio, in una maniera chiara e semplice il senso preciso che ha nella tua impostazione il termine post-razionalismo.
Guidano: Bene, il post-razionalismo parte dalla necessità di andare al di là della razionalità, il che non vuole dire che stiamo negando la razionalità: questa non è una posizione irrazionalista o spontaneista. Al contrario, credo che tutto quello che è il tema del pensiero logico e razionale, in un contesto di razionalismo classico, sia molto importante. La razionalità è un strumento molto efficace creato per l'uomo, è il suo orgoglio evolutivo; ci permette di fare una serie di calcoli, deduzioni e riflessioni che altri animali non possono fare. Tuttavia, nei sistemi umani la razionalità non funziona da sola, la razionalità funziona insieme all'emozionalità, insieme alla sensorialità e a tutte le sensazioni della corporeità. La razionalità è solo un strumento che organizza, regola e sviluppa queste dimensioni dall'esperienza, e pertanto lavora sempre sui contenuti dell'emozionalità, sui contenuti dell'affettività. È interessante notare anche che il pensiero logico e razionale, paradigmatico come lo chiama Jerome Bruner (1), è un strumento cognitivo molto specifico; il pensiero razionale e logico si occupa di null’altro che di trovare gli invarianti dell'esperienza, quello che la rende sempre simile, uniforme. Post-razionalismo significa, in questo senso, come nasce il ‘significato’, un significato che è prevalentemente emozionale, sul quale il pensiero paradigmatico continuerà a strutturare invarianti, continuerà a cercare la sua consistenza e la sua continuità durante tutto il ciclo di vita individuale. È allora un pensiero che lavora già su una struttura di significato, su una matrice di significato, che è essenzialmente emozionale.