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Le tecniche dell'insegnamento gentile e della schermatura visiva nel controllo delle stereotipie

di J. Jordan - N.N. Singh - A.C. Repp
Tratto da Edizioni Erickson

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Inoltre, anche due attuali teorie che riguardano l’eziologia e il mantenimento della stereotipia suggeriscono la probabile inefficacia dell’insegnamento gentile. Lovaas, Newsom e Hickman (1987) sostengono che la stereotipia è una risposta operante che viene riforzata da rinforzi percettivi, interocettivi o esterocettivi, prodotti automaticamente. La scelta del trattamento farebbe allora propendere per procedure che: a) evitino che il comportamento problema sia seguito da quei rinforzatori intrinseci, b) forniscano gli stessi rinforzatori per un comportamento incompatibile, c) facciano seguire dei «costi» (punizioni blande) al comportamentoproblema. Un’altra teoria (Lewis, Baumeister e Mailman, 1987) suggerisce addirittura che la stereotipia abbia una base neurobiologica e che il trattamento più efficace dovrebbe essere basato su «... informazioni e metodi che provengono dalle neuroscienze». Lo sviluppo del bonding Anche i risultati riguardanti l’occorrenza del bonding (o, più genericamente, l’interazione prosociale) si sono rivelati interessanti. Il bonding occorreva a bassi livelli, e non c’erano differenze tra i diversi trattamenti benché esso fosse stato presentato come obiettivo e risultato dell’insegnamento gentile (McGee et al., in corso di stampa). In realtà il bonding ricorse in tutte le condizioni di trattamento (compreso l’insegnamento diretto su un compito) per David, non fu rilevabile per Kevin, e si manifestò, con Paul, nelle ultime fasi in cui veniva applicata esclusivamente la schermatura visiva. Che il bonding si verificasse in condizioni di trattamento che contenevano una procedura avversiva non deve sorprendere, perché tali incrementi di interazioni prosociali sono ormai ben documentati (Newsom, Favell e Rincover, 1983). Si potrebbe però obiettare che la rapida alternanza di trattamenti e operatori può aver precluso lo stabilirsi del bonding ad un livello clinicamente significativo. La decisione di alternare gli operatori fu presa per controllare le possibili differenze nella efficacia terapeutica dei due operatori, differenze che potevano contribuire al successo di una particolare condizione di trattamento. Quantunque si possa sostenere che questa decisione abbia interferito con il manifestarsi del bonding, il fatto che il bonding sia ricorso sia per David che per Paul a livelli simili con entrambi i loro operatori dovrebbe sedare questo tipo di preoccupazioni. Tuttavia, deve ancora essere dimostrato chiaramente se con un solo operatore e valendosi di un solo trattamento si produrrebbero livelli più considerevoli di bonding.