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L'adolescenza: crisi psicologica o psicopatologia?

di Nicola Lalli – Agostino Manzi - Romana Panieri, 2005

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6. Crisi adolescenziale e disagio psichico La crisi adolescenziale è caratterizzata da una serie di cambiamenti complessi. Per vari motivi questi cambiamenti possono non attuarsi e trasformarsi in situazioni di malessere o di chiara patologia. Cercheremo di delineare quelle specifiche aree all’interno delle quali possono evidenziarsi specifiche problematiche e come queste possono essere temporanee e superate o dar luogo a situazioni psicopatologiche: 6.1. Area pulsionale 6.2. Vissuto corporeo 6.3. Area relazionale 6.4. Progettualità e valori. E’ ovvio che questa divisione è puramente di comodo e che le aree descritte tendono ad integrarsi complessivamente tra di loro. 6.1. Area pulsionale L’area pulsionale, se l’adolescente si trova in una situazione non eccessivamente problematica, riguarda fondamentalmente la gestione della sessualità. Perchè questa possa avvenire in modo corretto è necessario non solo che l’adolescente riconosca ed accetti la diversità dell’altro, ma che abbia una immagine corporea di se stesso sufficientemente accettata ed accettabile. Questo tuttavia non basta, poichè egli deve anche recidere gli eventuali residui narcistici e gli aspetti anaclitici dell’istinto libidico. Inoltre l’istinto di morte deve essere sufficientemente canalizzato verso situazioni interne, senza eccessive deflessioni all’esterno contro l’oggetto. Senza entrare in situazioni specifiche, le problematiche più frequenti sono legate: a) ad angosce pulsionali. Se non c’è un Sé ben distinto, l’intimità e la sessualità possono essere vissute come perdita di questa identità, ovviamente poco strutturata. Le angosce fusionali possono portare a specifici atteggiamenti che magari non si evidenziano come forme di conclamata patologia come ad esempio: l’ascetismo, l’intellettualizzazione e la negazione dell’esistenza del diverso.