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L'adolescenza: crisi psicologica o psicopatologia?

di Nicola Lalli – Agostino Manzi - Romana Panieri, 2005

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b) al timore di non sapere gestire eventuali valenze aggressive. Se c’è una componente di non accettazione dell’altro, questo può essere visto come un nemico e come tale l’ambivalenza tra desiderio di intimità e tendenza ad aggredire l’oggetto possono portare a fantasticherie di aggressività che spesso esitano o in una inibizione o peggio ancora in un acting-out spesso gestito in gruppo. c) frequenti possono essere i vissuti di colpa, legati alle fantasticherie aggressive oppure a valori internalizzati molto rigidi come accade agli adolescenti vissuti in ambienti rigidamente religiosi. Ci limitiamo a queste considerazioni molto riduttive, perchè altrimenti dovremmo parlare di tutta la psicopatologia sessuale. Ma al di là di situazioni di patologia manifesta - dall’inibizione completa al passaggio al comportamento sadico, dall’inversione omosessuale alla perversione - c’è tutta un'area ove il disturbo si manifesta come malessere generico e diffuso: sono in fondo questi gli adolescenti più propensi a chiedere un aiuto. 6.2. Vissuto corporeo Il vissuto corporeo è una lunga e complessa elaborazione di diversi vissuti: dalla primitiva percezione corporea, alla immagine corporea, alla immagine corporea idealizzata. Per quanto riguarda questo tema complesso, si rimanda a precedenti lavori (8 - 9). Vale la pena tuttavia di sottolineare l’importanza nel distinguere lo schema corporeo (concetto prevalentemente neurologico) dall’immagine corporea (concetto prevalentemente psicologico), tenendo presente che è in questa area che si manifestano i disturbi più frequenti e significativi, collegati ad una patologia del vissuto corporeo. Il corpo viene disinvestito nell’anoressia, oppure negato nell’ascetismo o nella intellettualizzazione, o preso come "feticcio" nel narcisismo, o aggredito e distrutto nel suicidio.