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L'adolescenza: crisi psicologica o psicopatologia?
di Nicola Lalli – Agostino Manzi - Romana Panieri, 2005
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7.1.1. Suicidio riuscito
Si parla di suicidio riuscito quando il soggetto deliberatamente e volontariamente cerca di
porre fine alla sua vita, con modalità tali da renderlo, perlomeno nelle intenzioni, un gesto
irreversibile.
Il suicidio riuscito presenta per le modalità di attuazione una diversità tra maschi e femmine.
I ragazzi in genere utilizzano le armi da fuoco, l'impiccagione, il precipitarsi da luoghi elevati;
modalità quest'ultima presente anche nelle ragazze insieme all'annegamento, al taglio delle
vene e all'intossicazione da ossido di carbonio.
Non è raro che il suicidio venga messo in atto da una coppia di adolescenti a causa di amori
ritenuti impossibili o contrastati. La modalità più frequente è l'intossicazione con i gas di
scarico dell'auto, lasciando il motore acceso in un luogo chiuso o in luoghi aperti con una
derivazione nell'abitacolo del tubo di scappamento.
Queste modalità dimostrano la determinazione della condotta suicidaria: infatti se il
comportamento suicidario non ottiene lo scopo voluto e l'individuo si salva, ciò è dovuto
esclusivamente ad un caso fortuito. In questo caso parliamo di suicidio mancato.