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Stile d’attaccamento e percorsi di sviluppo

di Alessandra Pace

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e alla rassicurazione della figura d’attaccamento (Liotti, 1994). Questi comportamenti di attaccamento, come nel caso dell’attaccamento A, sono strategie difensive “secondarie” (Holmes, 1994) finalizzate a mantenere la vicinanza di una figura d’attaccamento non affidabile.
I genitori dei bambini di tipo C (Liotti, Pallini, 1990), infatti, danno risposte imprevedibili alle richieste d’attaccamento dei piccoli: a volte non danno loro alcun conforto e li lasciano a se stessi, altre volte rispondono prontamente al loro pianto o si mostrano persino ipercontrollanti ed intrusivi nei loro confronti, bloccandone il gioco e l’esplorazione autonoma. Questo spiega, secondo Liotti (1994), il comportamento del bambino: il piccolo, anticipando un imprevedibile rifiuto, continua a piangere anche quando la figura d’attaccamento lo prende in braccio; rifiuta l’abbraccio, poi, perché molte volte è stato limitato nella sua libertà d’esplorare da eccessi di protezione occasionali.
Il bambino (Liotti, 1994) non è considerato un centro autonomo d’iniziative dotate di significato e valore. E’ vissuto dalla figura d’attaccamento come un oggetto passivo da controllare per evitare che procuri emozioni spiacevoli, o da utilizzare per ricavarne emozioni gradevoli. Quando questa persona non desidera la vicinanza del bambino lo può tranquillamente ignorare. Per questo, a volte lo accoglie, altre volte no, senza che il bambino possa cogliere alcuna regolarità nel cambiamento d’atteggiamento della sua figura d’attaccamento.
Probabilmente (Liotti, 1994) ciò che porta questa persona a considerare il bambino in questi termini e a mutare imprevedibilmente l’atteggiamento nei suoi confronti, è la presenza di uno stato conflittuale interno, derivante dall’essere ancora invischiata in complesse ed infelici esperienze di attaccamento. Spesso il genitore, proprio a causa del proprio stato conflittuale (Cassidy, Berlin, 1994, 984-985), manifesta questi atteggiamenti ambivalenti con lo scopo, più o meno consapevole, di ottenere la vicinanza del bambino. Il piccolo può persino rappresentare per lui una figura d’attaccamento sostitutiva. In questo caso, il genitore inverte la relazione d’attaccamento col figlio.
b. L’attaccamento di tipo C nell’infanzia: verifiche empiriche I bambini classificati con attaccamento di tipo C (Sroufe, Fox, Pancake, 1983) sono molto dipendenti dalle loro insegnanti alla scuola materna (Sroufe, Fox, Pancake, 1983). Durante il gioco, restano spesso vicini all’insegnante,in genere aspettano la sua guida ed il suo aiuto, senza provare a portare a termine le attività con le proprie forze. In età prescolare (Crittenden, 1994) tendono ad avere una comunicazione basata sul potere, manifestano parzialmente i propri sentimenti e tentano apertamente di influire sulle figure di attaccamento tramite comportamenti