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Stile d’attaccamento e percorsi di sviluppo

di Alessandra Pace

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minaccianti. Le strategie coercitive che adottano questi bambini sono: comportamenti di resistenza, comportamenti disarmanti, timidi o ritrosi, atteggiamenti di incapacità e inconsolabilità.
Cassidy (1994) riporta una serie di studi realizzati con bambini tra i 2 e i 6 anni, che indicano come i bambini con attaccamento di tipo C mostrino in modo notevole le emozioni spiacevoli, soprattutto una paura costante ed esagerata. Lo scopo di questo comportamento è duplice: da una parte il bambino vuole ottenere l’attenzione costante della figura d’attaccamento, dall’altra vuole rassicurarla che egli ha bisogno di lei, che è coinvolto con lei. Questa strategia può divenire cronica e portare all’inibizione dell’esplorazione di ambienti nuovi e ad avere relazioni con i coetanei caratterizzate dalla paura e dall’isolamento.
Liotti e Pallini (1990) riportano alcuni studi che mostrano come a 6 anni e in un ambiente scolastico, i bambini con attaccamento C si mostrano poco socievoli e collaborativi rispetto ai bambini con attaccamento B. Sono, inoltre, meno capaci di comprendere e tollerare l’espressione della sofferenza nei coetanei. I bambini di 6 anni con attaccamento di tipo C (Main, 1995), a differenza degli altri bambini, affermavano che altre persone conoscevano cosa loro stessero pensando, anche quando non potevano vederli. Questo elemento si potrebbe considerare indicativo della loro difficoltà a separarsi psicologicamente dalle figure significative. A 10 anni (Grossman, Grossman, 1995) mostrano di integrarsi coi pari in modo minore rispetto agli altri bambini. Spesso non hanno buoni amici oppure dicono di averne moltissimi senza riuscire a nominarne uno in particolare. Inoltre, riferiscono spesso di essere stati esclusi, sfruttati o messi in ridicolo dai coetanei.
Mayseless (1996) riporta i dati di uno studio di Main e Cassidy, in cui è stato rilevato come i bambini ambivalenti tendano ad essere molto dipendenti dalle figure d’attaccamento. Questi bambini, nel corso del loro sviluppo, attivano molto spesso il sistema dell’attaccamento e possono essere costantemente impegnati a compiacere i genitori e a richiedere il loro conforto. Tuttavia, dato che le reazioni dei genitori sono imprevedibili, difficilmente hanno successo. Di conseguenza, mostrano un basso senso di auto-efficacia e di autostima.
c. L’attaccamento di tipo C nell’ adolescenza: l’evidenza empirica Gli adolescenti con attaccamento di tipo C (Bartholomew, Horowitz, 1995) forniscono descrizioni delle esperienze d'attaccamento vissute, meno coerenti, logiche e integrate rispetto ai coetanei con attaccamento sicuro. Sono capaci di riportare molti ricordi specifici a sostegno delle proprie generalizzazioni circa la storia d'attaccamento, ma (Adam, Sheldon-Keller, West, 1996; Cassidy, Berlin, 1994; Kobak, Sceery, 1988; Pianta, Egeland, Adam, 1996) i ricordi presentati non sono integrati in modo coerente e, con il proprio atteggiamento, evidenziano ancora un notevole coinvolgimento