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L'emergere dell'identità di adolescenti nelle discussioni in classe
di Francesco Arcidiacono e Maria Cristina Pigotti
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Una procedura di familiarizzazione vera e
propria degli alunni con la videocamera e con la presenza dell’osservatore non è stata
possibile dal momento che genitori, professori e dirigenti scolastici hanno consentito solo
la registrazione di poche lezioni; nonostante ciò la presenza del ricercatore e
dell’attrezzatura non sono risultate eccessivamente disturbanti per i soggetti osservati,
così come esplicitato dai partecipanti stessi a fine studio.
3.2 Strumenti e obiettivi
L’interesse per le interazioni in classe è motivato dall’esigenza di studiare situazioni che
fanno parte della quotidianità degli adolescenti; proprio per questo l’approccio seguito in
questa ricerca guarda alla classe scolastica come ad un sistema specifico di interazione in
cui la conversazione gioca una parte importantissima, poiché è una modalità attraverso la
quale il “gruppo-classe” si autocostituisce e determina la partecipazione dei suoi membri
alle diverse attività a scuola. L’approccio utilizzato per l’analisi dei dati registrati con il
presente studio ha come base di partenza l’Analisi della Conversazione (Sacks et al.,
1974), dato che è fondante l’idea che la conversazione costituisca il tipo di attività più
diffuso nella vita quotidiana. Analizzando in dettaglio gli scambi verbali nella loro
sequenzialità, tale approccio ha evidenziato come possa manifestarsi un ordine dato di
“turni” di discorso (cioè di unità osservative che corrispondono a tutto il discorso che un
unico parlante pronuncia di seguito); di questa organizzazione dei turni vengono pertanto
analizzate tutte le regole operative che ne gestiscono l’alternanza e le circostanze in cui
emergono elementi ulteriori che fanno parte della conversazione (come le diverse modalità
di sovrapposizione di più parlanti, le pause, le sovrapposizioni, ecc.).