Rubes, 22 anni

13/01/2010

Ansia
salve io sono uno studente di biologia e da un pò di mesi "come al solito negli ultimi 5-6anni" come arriva il periodo invernale sto male. non mi viene voglia di mangiare dormo male voglio evitare gli amici perchè divento nervoso e bevo abbastanza circa 2-3 aperitivi al giorno e poi cammino tanto perchè così da un lato non penso e dall'altro quasi una sorta di punizione perchè sono obbligato a vagare come un'anima in pena. in casa la situazione è abbastanza tranquilla indubbiamente sono una persona che ha sempre avuto dei problemi relazionali ci metto molto a fidarmi degli altri e per esempio a parte gli amici stretti cerco di evitare lo sguardo con le alre persone per la paura che possa venire fuori qualche cosa di chi sono o cosa faccio. la domamanda in sintesi è cosa posso fare per uscire da questi stati di "ansia" e "depressione"che ora mai mi sembrano stagionali ?

Risposta dello psicologo

Innazi tutto mi scuso con tutti quelli che hanno scritto in questo mese per il ritardo con il quale sto rispondendo.
Risposta:
Beva meno, può sembrarle banale o moralistico ma usare l’alcol come un ansiolitico non è una soluzione efficace. Più in generale consideri che effettivamente il periodo invernale è certamente meno stimolante e divertente di quello estivo, più luminoso e disinibito. Il fatto che però lei si accorga delle sue difficoltà solo d’inverno non significa affatto che dipendano dalla stagione, semmai è più probabile che siano più evidenti e percepibili da lei. Evita lo sguardo degli altri perché può succedere che gli altri si accorgano di qualche cosa di negativo che la riguarda, consideri però che le persone si innamorano di noi proprio perché siamo “difettosi”, si immagini di innamorarsi della persona perfetta, che strazio infinito dovremmo provare senza poterci mai sentire utili o addirittura migliori della persona che amiamo. Che lo ammettiamo o no non possiamo assolutamente essere felicemente innamorati della perfezione. Credo che il senso di inadeguatezza e di indegnità che lei esplicita nella sua lettera sia il suo principale problema, si chieda come mai si sente un’anima in pena, cerchi dentro di sé uno spirito maggiormente combattivo, aggredisca la sua vita con maggior piglio propositivo, e soprattutto beva di meno.
Cordialmente dott. Luigi Sardella