Andrea, 17 anni

15/02/2010

Asocialità, timidezza
Salve, mi chiamo Andrea e ho quasi 17 anni, vorrei esporre il mio problema:
"non riesco a farmi degli amici perché sono timido" (e in questo momento non ho amici).
Io vado in una scuola superiore e nella mia classe siamo in molti, la maggior parte della mia classe è gente che non mi sta per niente simpatica e solitamente parlo con i soliti 4 o 5. Ho un compagno che sta sempre con me e a ricreazione parliamo sempre tra di noi, però non riesco in nessun modo a invitarlo a casa mia oppure ad uscire, non ho il coraggio di chiederglielo. Alcune volte ci ho provato ma sempre senza successo perché mi si crea un blocco nel momento in cui gli voglio chiedere tipo di vederci al pomeriggio, è DAVVERO UN BLOCCO INSUPERABILE!! non ne posso più, non so più come fare, quando mi si crea questo blocco cosa posso pensare per stare tranquillo e riuscire a dirgli ciò? penso che il motivo sia che ho paura del giudizio degli altri, ma non riesco a fregarmene anche se ci provo.
Però non capisco, perché alle elementari non ho mai avuto problemi di questo genere, mi facevo amici più facilmente, però gli amici delle elementari non li vedo più perché hanno scelto "brutte strade".
Dalle medie in poi ho avuto difficoltà a stringere amicizie,ricordo ancora che alle medie ero riuscito sebbene con molta difficoltà a chiedere a un amico di vederci al pomeriggio, con la scusa di uno scambio di carte da collezione e mi aveva detto di no, forse è da quel momento che mi si è creata ancora più insicurezza. Ecco riassumendo non riesco a chiedere a un mio compagno di classe con cui parlo sempre di vederci al pomeriggio, so però che anche questo mio compagno non ha amici e che è timido ma sia io che lui non riusciamo a fare il primo passo, lui alcune volte mi chiede:
"oh tu che fai oggi?"
oppure:
"tu che fai di solito?" (generalmente me lo dice con voce un po’ bassa) e io gli dico cosa faccio, dopo di che lui non aggiunge altro al discorso.
Come posso riuscire a fare il primo passo chiedendo a questo amico di vederci qualche pomeriggio? a volte ci parliamo anche a computer,ma PERSINO A COMPUTER NON RIESCO A DIRGLI CIò CHE HO DENTRO. Fra un po’ la scuola finisce e entrambi cambiamo scuola!! non voglio perdere questa amicizia, perché poi non saprei dove farmene altre!!
la ringrazio in anticipo dell'aiuto che mi darà come risposta.
saluti, Andrea

Risposta dello psicologo

Caro Andrea, quello di cui parli è un sentimento di disagio molto comune nella nostra società, viviamo immersi in un mondo di relazioni che all’apparenza sembrano tutte piacevoli e spesso ci sentiamo a disagio pensando che la nostra condizione non è abbastanza felice come quella degli altri. La realtà è ben diversa, e crescendo te ne renderai conto anche tu, le persone ci appaiono sicure di sé, inesorabilmente vincenti e quasi irraggiungibili nella loro competenza. Considera che tutto questo non è reale, le persone sono solo persone come me e come te, non sono migliori o più efficienti perché se hanno dei punti di forza ben visibili e alle volte spudoratamente mostrati, questo atteggiamento serve spesso a nascondere tutte le fragilità e insicurezze che si portano dentro. Ora però Andrea veniamo a te, dalla tua lettera è chiaro che sei un ragazzo molto introspettivo, che si fa molte domande su di sé e sul suo posto nel mondo. Cerca di sforzarti di non fartele troppo in solitudine, e questa lettera che hai scritto può essere un primo passo per aprirti agli altri, pensa che non sempre il primo passo per avvicinarti a qualcuno è chiedere qualcosa a lui, molto spesso si può cominciare una relazione di amicizia dando semplicemente all’altro una parte di sé, della propria esperienza. Se vuoi essere amico di qualcuno, un pochino ti devi anche fidare di lui. Io non so ovviamente se il tuo amico avrà voglia o no di uscire con te, ma forse se tu provassi a parlare con lui anche di queste cose che scrivi a me potresti cominciare ad aprirti con qualcuno e poi vedrai che il resto viene facile. Ricorda che sebbene molti pensino che se qualcuno tradisce un segreto ci può fare molto male, questo non è vero nella realtà. Se ti senti impaurito o imbarazzato nel confidarti con qualcuno, questo è più che normale, metti però un limite a quello che gli altri possono o non possono farti, metti proprio dei paletti chiari. Per es. Possono gli altri dirti chi sei? Possono gli altri dirti come sei? Chi si può permettere di dirti se tu sei migliore o peggiore di lui? Tu sei quello che sei e vai bene così, chi può dire il contrario?
Un grande uomo (S. Agostino) ha detto “Ama e fa ciò che vuoi”. La cosa migliore che puoi fare Andrea è ripartire da te, cerca di pensarti meno negativamente, tu dici timido io vedo capace di provare emozioni, tu dici paura io vedo rispetto per la tua vita e timore delle avversità, se ti sforzerai di volerti bene e di accettarti di più con tutti i tuoi limiti sarai più libero, ricordati che tu sei il centro della tua esistenza, gli altri sono delle piacevoli o spiacevoli compagnie a seconda dei casi ma tu rimani il centro.
Ora ti saluto, sperando di esserti stato di aiuto.
dott. Luigi Sardella